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I numeri ci hanno premiato. Manca ancora un giorno alla chiusura della nona edizione di In\Visible Cities, ma possiamo dirci più che soddisfatti – ha spiegato ieri il direttore artistico del festival, Alessandro Cattunar, ricordando che c’è stata grande partecipazione della città ma non solo. Questo ci dà conferma che la direzione presa con questo nuovo triennio è quella giusta».

LE PRIME – In questa edizione sono stati molti i nomi importanti della scena nazionale e internazionale, che hanno portato a Gradisca e a Gorizia spettacoli in prima regionale e, in alcuni casi, anche nazionale. A Gorizia, la pluripremiata compagnia catalana Aggrupacón Señor Serrano ha presentato “Prometeo” primo capitolo di una trilogia teatrale dedicata ai miti greci e rivolta esclusivamente ai bambini. Debutto regionale anche per “+Erba” della compagnia TPO di Prato, spettacolo di danza, multimediale e partecipativo dal grande impatto scenografico. Per la prima volta in regione, poi, l’acclamata compagnia italo-australiana Cuocolo-Bosetti, con “Exhibition”. Il programma di Gradisca ha visto la partecipazione di nomi importanti del teatro e della danza: Giuseppe Comuniello, Camilla Guarino, Teatro dell’Argine, Trickster-p, Eva Geatti, Coppelia Theatre. Per arrivare all’evento di punta, sabato 9 settembre, con il concerto-talk con protagonisti Max Casacci, chitarrista e fondatore dei Subsonica, con la scienziata Mariasole Bianco per un live tutto dedicato ai suoni della natura e alle riflessioni sul cambiamento climatico. Un’edizione ricca fatta di performance teatrali, partecipative, itineranti e di danza, accanto alle quali ci sono state due importanti novità: un focus dedicato all’inclusione nell’ambito culturale, grazie al progetto “Zero gradi di separazione”, e un altro per le nuove generazioni.

IL LABIRINTO – L’ultima giornata di In\Visible Cities, oggi 10 settembre, si aprirà con “Il Labirinto” (partenze alle 10, 11.45, 15, 16.45, 18.30, 20.15, dalla palestra della scuola primaria), uno spettacolo da fruire con i visori di realtà virtuale, un percorso nelle vite e nei problemi più scottanti degli adolescenti di oggi. Un viaggio in prima persona in cui 14 ragazzi e ragazze racconteranno il lato più fragile e critico del rapporto giovani/città, grazie anche a decine di interviste raccolte nel corso dell’anno.

GRADISCA COLD CASE – Da segnalare anche i nuovi appuntamenti con la performance multimediale itinerante “Gradisca Cold Case”, una delle nuove produzioni di Quarantasettazeroquattro, firmata da Stefano Beghi, Riccardo Tabilio. “Gradisca Cold Case” (partenza alle 16.30, 16.45, 17, 17.15, 17.30 da palazzo Torriani a Gradisca d’Isonzo), presenterà un vero e proprio caso irrisolto proveniente dal passato, che chi parteciperà alla performance, dai 16 anni, potrà risolvere esplorando la città grazie al proprio cellulare e a Telegram, decidendo in prima persona dove orientare le indagini. “Gradisca Cold Case” è una performance che prende vita a partire da LaiKA, un format performativo, transmediale e immersivo che sfrutta un sistema automatizzato di dialogo (un chatbot) capace di condividere con il singolo spettatore contenuti multimediali diversificati e fruibili direttamente con il proprio smartphone. Gradisca cold case mette l’utente di fronte a delle scelte da compiere: sono esse a tracciare l’itinerario dell’esperienza di ciascuno e lo sviluppo narrativo della vicenda.

ALTRE PROPOSTE – Alle 17, a palazzo Torriani, in sala consiliare, è in programma Eutopia, un progetto ludico e partecipativo, un ibrido tra teatro e gioco di ruolo che nasce dal desiderio di esplorare un diverso paradigma di “fare insieme” per creare un ecoecosistema sostenibile, attraverso un approccio ludico e multisensoriale, consigliato dai 12 anni. Mentre alle 19, nel cortile di palazzo Torriani ci sarà Alexis 2.0, ultimo spettacolo nell’ambito di “Zero gradi di separazione” che sarà fruibile da persone cieche e ipovedenti. Con questo progetto Aristide Rontini ha avviato una ricerca coreografica che indaga e dà corpo alle complesse dinamiche fisiche ed emotive che possono entrare in gioco nel processo, a volte sofferto, di
coming out. A chiudere la nona edizione di In\Visible Cities, alle 19.30, al Baricentro (via Campiello Giovanni Emo, 2) sarà invece “17 selfie dalla fine del mondo”, una performance partecipativa con cuffie wireless che si pone e ci pone molte domande sulla crisi climatica, con un tono ironico e spiazzante.

INFORMAZIONI UTILI – Tutti gli eventi sono a ingresso gratuito fino a esaurimento posti. È raccomandata la prenotazione tramite WhatsApp o sms al 328 8535125, indicando nome, cognome, spettacolo, numero di biglietti. Le performance Gradisca Cold Case e Il Labirinto prevedono prenotazione su Eventbrite attraverso il link disponibile sul sito del festival, https://invisiblecities.eu/invisiblecities23 Eventuali spostamenti d’orario o di location saranno comunicati sui canali social e via messaggio agli iscritti.

In\visible Cities è organizzato dall’associazione Quarantasettazeroquattro e co-finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia, dal Comune di Gradisca d’Isonzo, dalla Fondazione Carigo e dall’8 per Mille Valdese. Il Festival è realizzato in collaborazione con Comune di Gorizia, Cooperativa Puntozero, CTA Gorizia, Damatrà ONLUS, Gruppo78, tnk di Nova Gorica. ARS è un progetto del Comune di Gradisca d’Isonzo finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia, curato da Kaleidoscienza in parternariato con l’Università degli Studi di Udine, OGS – Istituto di oceanografia e geofisica sperimentale, WWF Area marina protetta di Miramare.
Info: https://invisiblecities.eu 14_Il_Labirinto_TdA_IIS_Aldini_Valeriani_Bologna_ph_Davide_Saccà| Facebook

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In copertina, ecco “Il Labirinto” in una foto scattata da Davide Saccà.

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